Un nuovo toccante slancio di creatività giunge dalla Comunità Kairos. I ragazzi, insieme alla loro maestra d’arte Eleonora Greppi e agli operatori, hanno dato vita ad un nuovo progetto creativo, concentrando l’attenzione sul percorso difficile e inaspettato del lockdown. Il racconto di sé attraverso le immagini si è concretizzato questa volta in un breve video, da cui traspare tutta la loro sensibilità.
Percepito e immaginato da fuori, il lavoro e la vita di comunità appaiono non alterati dall’emergenza Covid. Si pensa che essendo già di per sé la comunità un sistema “isolato”, cambiamenti nella quotidianità, nelle relazioni, nelle attività non siano avvenuti. Ed invece il Covid ha costretto tutti, senza nessuna distinzione, a modificare abitudini, routine, obiettivi, priorità.
La mascherina, la distanza di un metro, l’assenza di contatto ha costretto operatori e ragazzi a cercare nuovi metodi e a riscoprire forme semplici di comunicazione per esprimere e portare affetto, sostegno, aiuto.
Le parole, la gestualità, lo sguardo, il tono della voce, con esse si è cercato in qualche modo di accorciare distanze fisiche, che rischiavano di trasformarsi in distanze relazionali. La comunicazione verbale e quella non verbale si sono spalleggiate per evitare che venisse meno il lato concreto della relazione, necessaria a rassicurare i ragazzi della sua presenza.
Gli obblighi, le regole, le difficoltà scaturite dall’emergenza sanitaria hanno portato da una parte alla rinuncia di molte possibilità per la crescita dei ragazzi, e dall’altra hanno fatto emergere nuove risorse, nuove immagini, nuove possibilità.
E come sempre, quando le cose cambiano, qualcosa si muove con loro.
Dal lockdown in avanti c’è stato un cambiamento di marcia, un’inversione di tendenza. Tutti in comunità, tutti più vicini, tutti col desiderio di muoversi e smuovere qualcosa.
Il movimento che sentivano dentro, quella voglia di fare, cambiare e rivelarsi.
E il movimento visibile a tutti andava di pari passo con moti più interni, più intimi, che ha portato a riflessioni importanti, a riflessioni che sono uscite forse solo grazie a questa chiusura, permettendo non solo di vivere il tempo in modo diverso, ma donando la consapevolezza a questi ragazzi di poter diventare padroni e protagonisti del proprio tempo.